Nuova traduzione di Katia Zornetta
I Tropici di Darcy Ribeiro non sono affatto «tristi», come lo furono invece quelli di Claude Lévi-Strauss. La dimensione antropologica di «Utopia selvaggia», romanzo partorito dalla rabelaisiana fantasia di quest’autore, è attestata non solo dalla generica ambientazione del libro nella foresta pluviale, ma prende corpo soprattutto nelle numerose focalizzazioni su usi, costumi e manufatti del mondo indigeno che Ribeiro inserisce, sempre in modo pertinente, nel tessuto narrativo rendendole parti integranti dell’incredibile vicenda vissuta dal protagonista. Da defunzionalizzati reperti custoditi in un museo etnografico o da pedanti informazioni scientifiche racchiuse in un trattato d’antropologia, i dettagli «etnici» da lui sparsi a piene mani in queste pagine riacquistano così il loro più autentico valore di cose e istituzioni intimamente connesse con la vivente realtà del mondo amazzonico. Una realtà che Ribeiro rappresenta senza alcun atteggiamento nostalgico, ma mostrando anzi quel pizzico d’ironia che s’addice a chi delle sorti di quel mondo è sinceramente partecipe, pur trovandosi costretto, per provenienza sociale e formazione culturale, a osservarlo con occhi d’estraneo.
DARCY RIBEIRO (Montes Claros – Minas Gerais 26-10-1922/ Brasilia 17-2-1997), sociologo, antropologo, scrittore, educatore e uomo politico brasiliano. Laureatosi in Scienze Sociali presso la Scuola di Sociologia e Politica di San Paolo, operò in difesa della causa indigena e progettò radicali riforme nel settore dell’istruzione. Tra il 1949 e il 1951 compì ricerche etnografiche sul campo presso varie popolazioni amazzoniche per conto del Servizio nazionale di Protezione degli Indios. Insegnò Antropologia, Etnografia brasilana e Lingua Tupi presso Fondazioni private e Università pubbliche. Nei primi anni ’60 fu Ministro dell’Educazione e Capo di Gabinetto durante i governi dei presidenti Janio Quadros e Joao Gulart. Nel 1964 la dittatura militare gli tolse i diritti politici e lo costrinse all’esilio. Riparò in Cile (dove collaborò col governo di Salvador Allende), in Peru` e in Venezuela. Rientrato in patria nel 1976 ricoprì importanti cariche pubbliche nel primo e secondo governo di Leonel Brizola (1983-1987 e 1991-1994), periodo in cui riuscì a realizzare a Rio de Janeiro un innovativo programma di riforma scolastica (CIEP). Negli anni ’80 fu vice-governatore di Rio de Janeiro e nel 1991 venne eletto al Senato. Incarico politico che mantenne sino alla sua morte. Scrisse quattro romanzi e numerosi libri, solo in parte tradotti in italiano, d’argomento antropologico, sociologico ed educativo.
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