Era mutevole luglio quell’anno nel Parco d’Abruzzo, con improvvisi scrosci d’acqua seguiti da un sole accecante.
E certe notti di luna da non dormire per l’incanto.
Una splendida luna abruzzese in vena di prodigi, quando Miranda fosse giunta a Civitella dal suo paese di pianura a trascorrere parte dell’estate nella vecchia casa dei nonni.
Risalendo i tornanti, lo sguardo della bambina fu catturato dagli scorci di paesaggio che affluivano al finestrino: i dossi dei monti ricoperti dal verde cupo delle foreste, i pascoli erbosi transennati da lunghe staccionate, solide malghe solitarie, distese di fiori gialli e viola, animali al pascolo, specchi d’acqua che lampeggiavano al sole.
Superato l’ultimo tornante, la corriera approdò alla piazza del paese.
Miranda corse incontro al nonno, che l’aiutò a scaricare la valigia e lo zainetto e la condusse per mano verso casa, tra le viuzze strette, sulle quali si affacciavano stretti balconi a ringhiera con i cannicciati a larghi fiori gialli sbiaditi dal sole.
L’abitazione era un vecchio stazzo di pastori, con una scala in pietra che dava accesso al primo piano, dove Miranda venne accolta dall’abbraccio della nonna nell’ampia cucina arredata con semplici mobili e una stufa a legna.
Una seconda scala portava ad un largo soppalco dove si aprivano le stanze da letto.
Per la nipotina, i nonni avevano preparato una piccola camera dalle pareti azzurrate con le tende a perline e una lampada a forma di orsetto.
Quella sera Miranda andò a dormire presto e, quando spense l’orsetto luminoso, la luce dei lampioni esterni attenuò il buio della stanza.
Furono gli ululati a destarla nel cuore della notte.
Corse emozionata alla finestra, dove restò in ascolto fino a quando i richiami dei lupi si dispersero nel silenzio della montagna.
- Dove siete? - pensò tra sé fissando l’ombra cupa delle cime.
La mattina seguente la bambina volle sapere, e il nonno le raccontò che sugli Appennini erano tornati a vivere i lupi, dopo anni di sterminio da parte degli uomini.
Miranda era preoccupata - Arrivano fino in paese?
- No - la tranquillizzò il nonno- non devi avere paura: i lupi vivono nascosti, in alto, vedi? Su quelle cime…- e le indicò il profilo dei monti oltre la finestra.
- Nonno, com’è fatto un lupo?
Il nonno si alzò, sfilò un grande libro da uno scaffale vicino alla credenza, inforcò gli occhiali e si pose a sfogliare le immagini vicino alla nipote.
- I lupi sono fatti così. Vedi?
Miranda si appassionò immediatamente alle immagini.
Lupi appenninici: intensi occhi dorati che brillavano sul colore chiaro delle guance e della gola, contornati dalla mascherina di peli più scuri.
- sono bellissimi! - disse la bambina- Tu, nonno, li hai visti qualche volta?
- No, però ho visto le loro tracce e ho sentito gli ululati - rispose il vecchio.
- Stanotte li ho sentiti anch’io…
- Avevi paura?