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(Titolo originale Cinéma et Peinture, A.Colin, Paris)
Traduzione di Chiara Prezzavento Revisione bibliografica di Caterina Rossi , docente di Storia del Cinema presso la Libera Accademia di Belle Arti (LABA) di Brescia
Il cinema non viene dalla pittura, eppure le idee sull’immagine e sull’arte elaborate dal primo non possono essere adeguatamente restituite senza il riferimento alla seconda. Di nuovo il rapporto di queste arti va ben oltre gli effetti della presenza della pittura nel _ lm (biogra_ a di pittori, opere citate, recupero di modelli e forme). Piuttosto, occorre evidenziare l’insieme di conoscenze e pratiche, di problemi e soluzioni che il cinema sperimenta a contatto con la pittura. Come si passa dalla pittura al cinema? Dall'impressionismo ai fratelli Lumière? Dal XIX al XX secolo? Il cinema, per alcuni, arriva a liberare la pittura (E. Faure); per altri riesce a realizzare un idea di arte totale che l’opera pittorica non poteva o non riusciva a realizzare (S. M. Eisenstein); per altri ancora ha compiuto una grande riforma dell'idea stessa di arte (W. Benjamin). Queste tesi sorgono anche quando il nascente cinema e la pittura in crisi mostrano chiaramente la loro reciproca attrazione: è l'inizio di un'intensa sperimentazione incrociata. Tutto viene condiviso. Le ricerche e sperimentazioni della pittura sono esplorate e riprese nel cinema (H. Richter, V. Eggeling); alle nuove forme cinematogra_ che guardano con interesse artisti come F. Léger e M. Duchamp; oppure i cineasti intervengono direttamente sul _ lm con tecniche pittoriche (S. Brakhage). Gli approcci privilegiati da questo libro di estetica sono stimolanti contributi alla storia tanto delle immagini che dell’arte.
Luc Vanchery è docente di studi cinematografici all'Università Lumière, Lione 2